"La storia di LM rivela una grave negligenza medica durante un intervento chirurgico, causando danni irreparabili. La giustizia riconosce un risarcimento significativo per il dolore subito."
LM, a causa di una sintomatologia algica al rachide lombare con irradiazione lungo l’arto inferiore sinistro, sottoposto a trattamento farmacologico e fisiokinesiterapico senza successo, si ricoverava presso l’U.O.C. di Ortopedia di un Istituto Ortopedico cittadino. La diagnosi iniziale era di “lombosciatalgia six in discopatia L4/L5 L5-sacro ribelle a terapia medica, si ricovera per accertamenti”. Dopo esami ed accertamenti, LM riceveva l’indicazione all’intervento chirurgico di “foraminotomia – asportazione del disco intervertebrale L/5-S/1”.
L’intervento chirurgico eseguito presso la struttura sanitaria registrava un episodio di abbondante sanguinamento. Dopo un breve periodo di degenza post-operatoria, LM veniva dimesso con diagnosi di “Ernia del disco intervertebrale senza mielopatia” e prescrizione di cure farmacologiche, trattamento riabilitativo e l’utilizzo della Molla di Codiville per sostenere il piede durante la deambulazione. Tuttavia, le condizioni di salute di LM peggioravano, manifestando sintomi dolorosi e deficit funzionale all’arto inferiore sinistro. Plurimi ricoveri in altre strutture neuro-riabilitative confermavano la presenza di “Piede paralitico a sinistra per deficit dello SPE-SPI in postumi di erniectomia L/5-S1”. Nel corso degli anni, le condizioni di LM si aggravavano ulteriormente, con lesioni gravi al nervo sciatico popliteo interno ed esterno e compromissione della deambulazione e della vita quotidiana.
Le gravi responsabilità dei sanitari che avevano in cura LM durante i trattamenti e l’esecuzione dell’intervento chirurgico includevano una condotta difettuale, con l’esecuzione della “foraminotomia” in difformità rispetto ai protocolli e alle linee-guida. L’omissione delle buone pratiche clinico assistenziali necessarie aveva condizionato in modo decisivo la verificazione del grave evento lesivo.
In seguito a tali evidenze, veniva aperto il sinistro mediante invio di formale diffida e messa in mora. Dopo un'istruttoria condotta dalla compagnia assicurativa della struttura sanitaria coinvolta, si giungeva a un accordo transattivo positivo con il riconoscimento a favore di LM di un'ingente somma a titolo di risarcimento del danno, patrimoniale e non, causato dalla negligenza nell'assistenza sanitaria ricevuta.
Risarcimento Danno Sanitario